"Oboedi silentiis meis, non imperii"

Passare davanti alla mia profumeria preferita e vedere questo cartonato...
potevo non entrare?

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Santal Majuscule è l'ultimo profumo della Collection Noire creato da quel geniaccio di Serge Lutense che va a completare la trilogia di fragranze al legno di sanadalo aperta da Santal Clanc e Santal de Mysore.

Sulla carta è probabilmente il profumo più lontano dai miei gusti:

sandalo australiano
 - albero vampiro, come lo definisce il nostro caro Serge -

rosa di Damasco

cacao amaro.

Eppure il risultato è stato capace di proiettarmi in una estasi mistica.

Sono avvolta da una nuvola di emozione.

Probabilmente è il cacao che mi rende questa fragranza così magica, una nota presente in uno dei miei profumi preferiti di Jo Malone, Blue Agave & Cacao.

La citazione di Santa Teresa d'Ávila scelta per la presentazione del profumo invita ad obbedire al silenzio. E credo sia proprio il silenzio la chiave di questa fragranza: un profumo che ammutolisce, che parla senza parole, austero e enfatico come solo la Spagna sa essere.

Un omaggio di Lutens a tutti quei ragazzini che durante le noiose lezioni in una fredda scuola volgevano lo sguardo alla finestra e immaginavano un cavaliere bianco dalla lucente armatura scortare una misteriosa principessa alla Messa della sua incoronazione.

Gourmand? Orientale? Dolceamaro? difficile da dire.
Vi invito ad andare ad annusarlo. In silenzio, ovviamente.
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 (Nella mia wishlist, di filato, senza passare dal via)

Manifesto

Credo di ricordare esattamente quando ho capito il significato della parola "stile": avrò avuto circa 13-14 anni e rimasi folgorata da Grace Kelly, che in “La finestra sul cortile” di Alfred Hitchcock mostrava il contenuto di una piccola borsa 24 ore con il necessario per la notte: una camicia da notte e una vestaglia di seta, un paio di ciabattine…

Tutto il film è la celebrazione della grazia di Miss Kelly, ma in quella scena capii come il gusto del bello stia anche nelle minime cose.
Perché lo stile è la gioia di tutti i giorni.

“I’ll trade you. My feminine intuition for a bed for the night”

(Rear Window, 1954)