Diciamocelo: chi in questi giorni non ha guardato mestamente fuori dalla finestra? Nubi dense e nere, pioggia battente, freddo... stivali, ombrello e cappotto pesante ancora appesi nel guardaroba vicino alla posta, mentre magari un vestito leggero langue nell'armadio e attende solo di essere indossato?
A volte un profumo può aiutare a scacciare via l'inverno ed è quello che è riuscito a fare Fleur de figuier di Roger&Gallet, che copiosamente mi sto spruzzando in questi giorni.
Ho letto che la fragranza si ispira all'Estérel: un massiccio dalle rocce rossastre situato tra la Provenza e la costa meridionale francese, tra Cannes e Saint Tropez, circondato da una macchia mediterranea rigogliosa. Non conoscendo molto la Francia ho cercato delle immagini di questa zona, scoprendo un paesaggio dai colori - e dai profumi immagino - meravigliosi.
(di Pierre Numérique) |
(di Pierre Numérique) |
(di carolinebayet) |
Penso però che l'immagine che meglio rappresenti questo profumo sia un quadro di Henri Lebasque, pittore francese post-impressionista: Au balcon, en vue de l'Estérel.
Henri Labasque |
In questo quadro c'è tutta la fragranza di un giardino mediterraneo in un pomeriggio d'estate.
Le prime note di questa acqua profumata sono di mandarino e pompelmo, una freschezza mitigata da una leggera nota amara di cumino e addolcita dal latte linfatico e dalla fruttata polpa del fico. Legno di cedro e note di muschio sostengono la fragranza e la foglia di fico, notoriamente acerba e dai sentori "verdi", risulta così meno ruvida.
Il profumo è stato realizzato da un famoso "naso", Francis Kurkdjian, creatore di numerosi profumi di successo.
Il flacone presenta la serigrafia di una illustrazione botanica rinascimentale della pianta di fico ed è arricchito da un nuovo tappo gioiello art déco. La scatola è di un bellissimo color corallo, molto estivo.
Pronti per le vacanze?
(Henry Gray, Estérel plage, 1925 ca.) |
(Io intanto però, me lo porto anche al lavoro...)